“L’inclusione sociale è di fondamentale importanza per garantire pari diritti alle persone indipendentemente dalla loro etnia, religione o orientamento sessuale: lavorare per promuovere la diversità significa garantire più uguaglianza”
“Crediamo nello sport come mezzo per la trasmissione di valori e come una palestra di vita che insegna a socializzare e crescere, ad impegnarsi e confrontarsi con i propri limiti. L’importante non è tanto partecipare o vincere, quanto dare sempre il massimo di sé stessi”.
Nato a Roma, classe ’77, Juri Morico è Presidente Nazionale di OPES aps, Rete Associativa Nazionale di Terzo Settore che promuove e organizza, senza scopi di lucro, piccoli e grandi eventi e progetti sportivi, culturali, di promozione sociale, di volontariato, formativi e ricreativi, a carattere locale, nazionale ed internazionale, con l’intento di favorire l’integrazione, l’inclusione sociale, l’educazione, l’aggregazione e tutti quei valori che possono apportare benefici alla collettività. Doti relazionali e cultura manageriale al servizio dello sport e del terzo settore, recentemente è stato nominato Rappresentante dell’Autorità di Governo competente in materia di Sport presso il Comitato per le finali ATP di Torino 2021-2025 e Componente del CdA della Fondazione EUROROMA 2024, Comitato Organizzatore dei Campionati Europei di Atletica Leggera a Roma nel 2024.
In che modo lo sport diventa uno strumento capace di diminuire le disuguaglianze e aumentare la coesione tra persone anche molto diverse tra loro?
Lo sport può essere un potente strumento per ridurre le disuguaglianze e promuovere la coesione tra le persone in vari modi. In primo luogo, lo sport dovrebbe essere accessibile a tutti, indipendentemente da classe sociale, etnia, genere, orientamento sessuale o abilità fisica; ciò significa che lo sport può unire le persone promuovendo l’inclusione sociale. In secondo luogo, la pratica sportiva aiuta a creare un senso di comunità tra i partecipanti, aiutando a sviluppare legami di amicizia e solidarietà. In questo modo, può contribuire a costruire una società più coesa e unita.
Lo sport promuove importanti valori come lealtà, lavoro di squadra, sacrificio e disciplina; valori che possono essere applicati alla vita quotidiana a favore di una società più giusta, in cui le persone si impegnano per il bene comune. Ciò vuol dire creare una comunità più attiva e impegnata, in cui le persone hanno la capacità di fare la differenza e di promuovere il cambiamento sociale positivo. In sintesi, lo sport può essere uno strumento potente per unire le persone e promuovere la diversità e l’inclusione, superando tutte le barriere sociali.
Quali interventi realizzate a favore delle persone di cui vi occupate?
Gli interventi promossi e realizzati da OPES sono molteplici e diversificati. Ho l’onore di presiedere un Ente di Promozione Sportivo riconosciuto dal CONI e dal CIP, che da quest’anno è anche Rete Nazionale di Terzo Settore: questo passaggio per noi è la naturale evoluzione di un percorso che ci vede protagonisti nell’interpretare i nuovi bisogni della società post-Covid. Il nuovo modello di sviluppo sociale mette la persona al centro: per questo il mondo del Terzo Settore, che opera quotidianamente con le persone, è il vero protagonista di questo nuovo modello. Tra le iniziative più significative figurano i progetti di formazione, che valorizzano le potenzialità delle persone fornendo quelle competenze utili non solo al miglioramento delle proprie performance operative in ambito professionale, ma anche per l’inserimento nel mondo del lavoro. Inoltre, OPES è attiva nel contrasto al bullismo e cyberbullismo tra i giovani, attraverso l’organizzazione di iniziative e progetti educativi che coinvolgono anche atleti olimpici e paralimpici. Grazie alle loro esperienze, gli atleti possono trasmettere e veicolare in modo efficace i valori della solidarietà, dell’equità e del rispetto delle diversità.
Durante il periodo di crisi generato dal coronavirus, OPES ha attivato una serie di iniziative volte ad aiutare le fasce più fragili della popolazione e sostenere le famiglie gravemente colpite. Le associazioni della nostra rete hanno dimostrato grande sensibilità e attenzione alle necessità della comunità, garantendo una presenza concreta e vicina alle persone in difficoltà.
Infine, va menzionato il Servizio Civile Universale, la bellissima opportunità che OPES offre ai giovani per fare esperienza e comprendere appieno i valori di solidarietà, uguaglianza, giustizia sociale e partecipazione attiva e diretta. Il Servizio Civile Universale è un’esperienza formativa che consente ai giovani di coniugare l’impegno sociale con la crescita personale, permettendo loro di diventare cittadini attivi e consapevoli dei bisogni della propria comunità.
Visti dal suo osservatorio personale e professionale, quali sono oggi i nuovi bisogni di inclusione a cui la comunità deve rispondere?
Quando si parla dei bisogni della comunità, non si possono non menzionare l’inclusione e lo sviluppo sostenibile. L’inclusione digitale è diventata sempre più importante in un mondo in cui molte attività si spostano online. La comunità dovrebbe lavorare per garantire pieno accesso al mondo digitale fornendo aiuto alle persone, anche attraverso adeguati percorsi di trasferimento delle competenze. Di fondamentale importanza è l’inclusione sociale, per garantire pari diritti alle persone indipendentemente dalla loro etnia, religione o orientamento sessuale: lavorare per promuovere la diversità significa garantire più uguaglianza. Questo è uno degli obiettivi che OPES quotidianamente persegue. In ultimo, l’inclusione economica è necessaria per affrontare la disuguaglianza economica e prevenire l’esclusione sociale.
Lo sviluppo sostenibile è diventato sempre più importante data la crisi climatica in corso, che rischia di colpire tutta la popolazione mondiale, ma in particolar modo i paesi meno sviluppati. Questi rischiano di non avere accesso alle risorse necessarie per adattarsi ai cambiamenti climatici, venendo automaticamente esclusi da numerose opportunità di sviluppo.
Ovviamente, questi sono solo alcuni esempi di bisogni di inclusione e di sviluppo sostenibile. Esistono molti altri bisogni specifici per ogni comunità, che richiedono un’attenzione particolare e un’azione concreta per garantire l’inclusione e la pari dignità a chiunque ne faccia parte.
Che cosa serve oggi per combattere fragilità, povertà e incertezze? In che modo una società può essere più coesa e competitiva per combattere le disuguaglianze?
Per combattere la fragilità, la povertà e le incertezze è necessario adottare un approccio olistico che prenda in considerazione diverse aree di intervento. Gli investimenti nella formazione e nell’istruzione possono garantire una maggiore qualificazione della forza lavoro e una maggiore capacità di adattamento ai cambiamenti tecnologici, mentre le politiche attive del lavoro possono promuovere l’inclusione lavorativa e creare posti di lavoro di qualità. La protezione sociale può garantire una rete di sicurezza per le persone in situazioni di fragilità o di povertà, e le politiche fiscali progressive possono ridurre le disuguaglianze e promuovere la redistribuzione del reddito.
Per la coesione sociale, è importante promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica, garantendo l’accesso all’informazione e alla cultura, e favorire la creazione di reti di solidarietà tra i cittadini e le comunità locali.
Lo sport deve avere un ruolo importante e può essere uno strumento per la diffusione di valori positivi, soprattutto nelle scuole di ogni ordine e grado. L’insegnamento della storia dello sport e la pratica dello stesso concorrono alla formazione di una cultura sportiva che è un patrimonio di valori su cui investire per combattere le disuguaglianze. Per la competitività, è importante investire in ricerca, innovazione e formazione per garantire una maggiore capacità di adattamento alle sfide del mercato globale e promuovere la collaborazione tra imprese, università e istituzioni pubbliche per lo sviluppo di nuove tecnologie e prodotti.
In sintesi, per combattere la fragilità, la povertà e le incertezze, è necessario un approccio integrato che promuova gli investimenti nella formazione e nell’istruzione, nelle politiche attive del lavoro, nella protezione sociale, nelle politiche fiscali progressive e nello sport.