“Oggi per combattere fragilità, povertà, incertezze e disuguaglianze serve innanzitutto coraggio. In un momento come quello attuale, occorre intervenire in maniera decisa immaginando strade fino a ora non battute”
Milanese di origine, Maurizio Marrone è laureato in Giurisprudenza e dottore di ricerca in Diritto pubblico. Ha svolto l’attività professionale presso studi legali, aziende e organismi di vigilanza. Dal 2010 al 2013 è stato consigliere d’amministrazione di Ires Piemonte. Dal 2006 al 2011 è stato consigliere presso la IV Circoscrizione di Torino e dal 2011 al 2016 consigliere comunale di Torino. Dal 2014 al 2017 è stato eletto per la prima volta in Consiglio regionale, dove è stato confermato per la seconda volta nelle elezioni del 2019. Nel suo ruolo di Assessore regionale con deleghe a Politiche sociali e dell’Integrazione sociosanitaria, Delegificazione e Semplificazione dei percorsi amministrativi, Rapporti con il Consiglio regionale, Emigrazione, Cooperazione decentrata e internazionale e Opere post-olimpiche, ritiene l’inclusione un autentico “dovere di civiltà”, che la politica deve perseguire con impegno, attenzione e tenacia.
Cosa significa per lei inclusione?
Vuol dire eliminare tutte le barriere che fino a oggi hanno impedito alle persone fragili o con disabilità di accedere in pieno agli spazi e ai servizi delle nostre città. L’Inclusione è un dovere di civiltà che merita la massima attenzione politica.
Visti dal suo osservatorio di Amministratore Pubblico, quali sono oggi i nuovi bisogni di inclusione a cui la comunità di Torino (e non solo) deve rispondere?
Ritengo che particolare attenzione vada riservata alle persone con disabilità, agli anziani e alle loro famiglie. Occorre rifiutare una “cultura dello scarto”, che mette ai margini chi dovrebbe essere invece posto al centro della comunità. Su questo aspetto, come Regione Piemonte, abbiamo deciso di intervenire con la misura Scelta Sociale, un voucher da seicento euro al mese per anziani e disabili non autosufficienti, utilizzabile per l’assistenza domiciliare o in residenza. Ma non solo, abbiamo anche attivato risorse per l’autismo, i caregiver familiari, l’invecchiamento attivo. Tutti tasselli per tornare finalmente a mettere al centro dell’azione regionale la persona, insieme alla sua famiglia.
Cosa serve oggi per combattere fragilità, povertà e incertezze? In che modo una società può essere più coesa e competitiva per combattere le disuguaglianze?
Credo serva innanzitutto coraggio. In un momento come quello attuale, occorre intervenire in maniera decisa immaginando strade fino a ora non battute. Questo percorso deve passare necessariamente da un confronto con il mondo dell’assistenza e dell’inclusione sociale, così come delle strutture regionali e comunali, ma senza dimenticare l’utenza a cui questi servizi sono rivolti. Bisogna infatti ribaltare il punto di vista e fornire alle persone la possibilità di ottenere servizi e sostegni a misura di cittadino, non viceversa.
La Regione ha approvato il fondo per l’inclusione, studiato insieme ad ANCI Piemonte, ANPCI Piemonte e con il Coordinamento regionale degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali. Di cosa si tratta?
Stiamo dando ai Comuni i fondi necessari per rendere accessibili a bambini e adulti con disabilità le aree gioco eliminando le barriere architettoniche, per attrezzare i laboratori di inserimento lavorativo, per rifornire le associazioni e società sportive di mezzi di trasporto adeguati (attrezzature ed ausili come carrozzine e seggiolini): oltre quattro milioni per portare la vera inclusione sul territorio fino alle comunità più piccole. Nello specifico, due milioni di euro per acquistare supporti digitali, arredi e dotazioni strumentali al fine di migliorare il servizio offerto attualmente dai laboratori. 1,8 milioni per fornitura e posa di singole attrezzature sportive e di ausili per la pratica degli sport sia a livello agonistico che non agonistico. Quattrocentosettanta mila euro per il superamento delle barriere architettoniche ai fini dell’accessibilità e messa in sicurezza delle aree giochi, la fornitura e posa di giochi fruibili da bambini con disabilità.